LE PRINCIPALI MALATTIE DEL CILIEGIO – PRUNUS AVIUM

Il ciliegio è una pianta che rapisce lo sguardo per la sua bellezza, soprattutto nel periodo della fioritura quando orna parchi e giardini con le sue sfaccettate tonalità di rosa.

Offre inoltre dei frutti molto prelibati, che si sviluppano in un arco temporale piuttosto ridotto, ma si prestano alla realizzazione di ottime ricette o a essere mangiati come delizioso dessert.

Si tratta di una pianta che tuttavia necessita di una serie di accortezze per essere coltivata in maniera corretta, sia seguendo un approccio tradizionale sia bio.

Il ciliegio è infatti delicato e fragile, quindi per avere dei frutti succosi e rossi a maggio è opportuno prendersi cura di lui tutto l’anno, scegliendo in primo luogo il terreno adatto e il clima migliore, e successivamente andando a debellare tutti i parassiti che potrebbero colpire la pianta.

Vediamo quindi nel dettaglio come comportarsi se si decide di piantare un ciliegio, così che anche i semplici amanti della botanica possano essere soddisfatti della loro coltivazione.

LE PRINCIPALI MALATTIE CHE COLPISCONO IL CILIEGIO – PRUNUS AVIUM

LA MONILIA DEL CILIEGIO

Le infezioni che tendono a svilupparsi maggiormente sul ciliegio sono quelle provocate dai funghi, pertanto è opportuno prestare molta attenzione alla comparsa e alla prevenzione delle spore.

La monilia è una delle malattie più diffuse e facilmente riconoscibili, che si manifesta di frequente anche sul pesco e sul susino.

Deriva da due parassiti diversi, chiamati Monilia laxa e Monilia fruttigena, che sono incentivati nella loro azione se si muovono in un terreno particolarmente umido e senza che la pianta sia potata e disinfettata nella maniera corretta.

Il periodo più pericoloso è la primavera, quando le temperature iniziano a salire e l’irrigazione può essere più abbondante, con il rischio maggiormente elevato che si formino degli accumuli di liquidi e dei ristagni che facciano proliferare il fungo.

Come accorgersi però che si tratta proprio di monilia?

Le foglie, i fiori o i frutti si fanno improvvisamente più scuri, come se fossero ricoperti da una coltre di muffa grigia piuttosto spessa e compatta, che tende a marcirli dall’esterno verso l’interno e portare alla caduta.

I rami appaiono invece secchi, con alcune fessure che sono indice della malattia, all’interno delle quali le spore proliferano e dove possono insidiarsi anche altre varianti di batteri diversi.

Se noti che la primavera è per l’anno in corso molto piovosa e le temperature si attestano attorno ai 28 gradi, corri ai ripari prima del tempo e utilizza una soluzione naturale a base di zolfo, una sostanza antisettica che agisce proprio contro i funghi e disinfetta in profondità senza provocare effetti collaterali nella pianta.

Non dimenticare poi di potare le parti secche o quelle sulle quali noti alcune anomalie, in modo da arrestare il processo e impedire che altre spore colonizzino le parti sane.

Porta subito via i rami recisi per non far volare le particelle e vanificare il taglio, essenziale per dare aria alla pianta.

IL CORINEO DEL CILIEGIO

Il corineo è anche detto nel gergo comune impallinatura, proprio a sottolineare come la malattia si manifesti con delle piccole macchioline che tendono a colpire ogni parte della pianta, a partire dalle foglie.

Il colore caratteristico di queste anomalie è un rosso che tende al viola e a formare un caratteristico alone che si allarga su tutta la superficie, portando la foglia o il frutto alla caduta e alla morte.

Inoltre, la patologia si riconosce per i piccoli buchi che si formano all’interno dell’alone, così come sui rami in prossimità delle gemme, che non hanno proprio la capacità di sbocciare e quindi di trasformarsi.

Le ciliegie mostrano poi delle incrostazioni difficili da rimuovere che impediscono al frutto di essere commestibile.

Si tratta di un’altra malattia fungina che si manifesta soprattutto in primavera, quando la temperatura è molto umida e le spore trovano terreno fertile per la proliferazione.

Essendo una malattia molto diffusa, fortunatamente esistono in commercio diverse soluzioni per debellarla, che contengono agenti disinfettati da spruzzare su tutta la superficie e soprattutto su quella di taglio della potatura, uno dei luoghi dove le infezioni nascono e crescono con maggiore rapidità.

Se non combattuto per tempo, il Corineo porta alla morte precoce del ciliegio e alla sua totale essiccazione.

IL CANCRO BATTERICO DEL CILIEGIO

Il nome sembra piuttosto minaccioso e di fatto questa è una delle patologie più pericolose che possono colpire la varietà.

Non si tratta in questo caso dell’azione di un fungo bensì di un batterio, che ama annidarsi nelle drupacee di vario genere e portare alla loro morte precoce, facendo seccare prima i rami nella parte terminale fino ad arrivare al cuore dell’albero e alle sue radici.

I sintomi del cancro batterico sono delle macchie scure che si manifestano in maniera irregolare sulle foglie, con degli aloni più chiari e sfumati e delle parti necrotiche a carico delle aree legnose, come i rami e il tronco.

I MARCIUMI DEL CILIEGIO

Tra le patologie più comuni che possono colpire il ciliegio troviamo i marciumi, che sono provocati da diversi fattori.

Il primo è un’irrigazione eccessiva di un terreno già molto umido di suo, che pertanto forma delle pozze e dei ristagni idrici, che portano al deperimento delle radici estendendosi verso l’alto.

Il secondo fattore sono invece alcune tipologie di funghi, che si manifestano con questa modalità e che pertanto vanno trattati con i procedimenti citati in precedenza, come quelli a base di zolfo e altri antibatterici e antisettici.

Per prevenire questo fenomeno, è opportuno quindi fare attenzione alla preparazione del terreno, modulando l’acqua a seconda delle condizioni atmosferiche e procedendo a una potatura tattica delle parti secche e malate, per evitare che possano pregiudicare i frutti.

IL NEBBIO DEL CILIEGIO

Detto anche seccume fogliare, si tratta di una patologia che tende a manifestarsi soprattutto in estate, ed è provocata non dalla scarsa quantità di acqua come erroneamente si può pensare, ma da un fungo chiamato Gnomonia erythrostoma.

Spesso si agisce quindi troppo tardi a causa di questa incomprensione, ma è possibile riconoscere la differenza notando delle chiazze gialle con alone rosso che circonda, che tende a scurirsi quando la necrosi è ormai in una fase troppo avanzata.

La foglia ormai secca tende a staccarsi e a lasciare la pianta spoglia.

Come ogni altra infezione con questa fonte, il segreto è ricorrere a un prodotto a base di zolfo o al classico Verde Rame, così da fermare la proliferazione delle spore, avendo però l’accortezza di togliere la parti ormai danneggiate che non sono recuperabili e incentivano solo la diffusione della malattia.

LA RUGGINE DEL CILIEGIO

Simile alla precedente come sintomi, questa malattia si manifesta con delle macchie marroncine collocate principalmente sulla pagina superiore della foglia, che si scurisce progressivamente fino a morire e cadere.

La patologia si propaga poi ai rami, impedendo ai germogli di sbocciare e quindi non portando alla formazione del frutto.

Le pustole di colore bianco che accompagnano questa condizione possono essere sconfitte con uno spray a base di rame, disinfettante e antimicotico, unendo una componente di zolfo per un’azione strong.

AFIDE NERO DEL CILIEGIO

Ecco una malattia che può essere riconosciuta facilmente, poiché si sviluppa a seguito dell’infestazione di piccoli insetti neri che sono visibili a occhio nudo.

Questi pungono i germogli del ciliegio e delle altre piante da frutto, depositando un elevato numero di altri giovani afidi che fanno la stessa cosa.

L’albero muore quindi in poco tempo se non si corre subito ai ripari, portando alla nascita di ciliegie piccole, deformi e non commestibili.

L’unica soluzione è ricorrere a un insetticida specifico che si trova nei negozi specializzato, dedicato agli insetti, oppure operando una vera e propria disinfestazione per mano di un professionista.

Si tratta di una seria problematica che potrebbe portare al danneggiamento anche di tutte le piante vicino, uccidendo la tua coltivazione molto velocemente.

COME PREVENIRE E CURARE LE MALATTIE DEL CILIEGIO -PRUNUS AVIUM

SCEGLIA LA GIUSTA VARIETÀ DI CILIEGIO

Non tutte le varietà di ciliegio possono essere collocate sul terreno che hai a disposizione, poiché alcune si mostrano più resistenti e altre, invece, hanno bisogno del clima e del terreno ideale.

Se hai deciso di realizzare quindi un frutteto biologico, il suggerimento è di selezionare varietà antiche di ciliegio, su portainnesto franco, poiché sarà limitato l’uso di disinfettanti se non di quelli a base del tutto naturale.

Se invece hai pensato di optare per una tecnica tradizionale e hai una certa esperienza, allora potrai avventurarti su specie delicate e moderne.

POTA CON ATTENZIONE IL CILIEGIO

Anche se può sembrare una semplice operazione di routine, nella potatura si annidano una serie di problematiche, che derivano dal taglio e da una sua mancata disinfezione nel caso in cui stesse proliferando un’infezione.

Il suggerimento è di dare ariosità alla pianta e quindi eliminare i rami secchi e intricati, così da non lasciare spazio alla proliferazione dell’umidità, che sono terreno fertile per funghi e batteri.

Ad esempio, per evitare la diffusione del cancro batterico, disinfetta con cura anche tutti gli attrezzi, poiché questi microrganismi sopravvivono anche sulle superfici e pertanto la malattia potrebbe acutizzarsi nuovamente.

Dopo aver tagliato le parti della pianta che presentano delle anomalie, fai attenzione a toglierle immediatamente dalla zona, poiché le spore potrebbero volare e i tuoi sforzi essere vanificati in pochi secondi senza che tu possa accorgertene per tempo.

AGISCI TRAMITE LA CONCIMAZIONE DEL CILIEGIO

Non tutti sanno che la concimazione è utile sia per favorire la crescita e lo sviluppo della pianta, sia per prevenire alcune delle sue malattie più caratteristiche.

Pertanto, il suggerimento è di prestare molta attenzione alla composizione del terreno, ponendo ogni anno uno strato di stallatico pellettato sotto le fronde.

Non esagerare però al contrario, poiché la parola chiave è equilibrio e bilanciamento delle sostanze che, in quantità superiori, possono risultare dannose e portare al marciume.

PREVIENI IN MANIERA NATURALE LE MALATTIE DEL CILIEGIO

Se sei contrario a ogni forma di prodotto chimico, puoi realizzare dei macerati utili a rinforzare le difese della pianta o ricorrere a prodotti naturali e quindi prevenire eventuali attacchi.

Questi sono composti che possono essere nebulizzati su tutta la superficie, così da renderla impermeabile all’azione del batteri e protetta nelle aree più delicate.

Un esempio è il trattamento della poltiglia bordolese, che deve essere utilizzata sulla pianta spoglia e si compone di rame, una sostanza benefica e indispensabile quando ci si trova a dover combattere delle infezioni di questo tipo.

Un funghicida molto usato nell’agricoltura biologica è poi il polisolfuro di calcio, che disinfetta senza andare ad alterare la struttura della pianta, impedendo che possa marcire dall’interno o al contrario seccarsi dalle aree terminali.