LE PRINCIPALI MALATTIE DEL PERO – PYRUS COMMUNIS

Il suo nome d’origine è pyrus communis, ma tutti lo conoscono come pero ed è un albero che regala dei frutti davvero squisiti, tra i più apprezzati e mangiati di sempre.

Appartenente alla famiglia delle Pomacee, così come il melo, esso cresce spontaneamente in tutta Europa. Mentre in Italia, però, il suo consumo è pressoché diretto, in Francia, ad esempio, il suo frutto è destinato principalmente alla produzione di dolcissime marmellate.

È una pianta che non necessita di grandi spazi, motivo per il quale può essere tranquillamente piantata anche nel proprio orto. Essa, però, si sviluppa in altezza e può raggiungere anche diversi metri a seconda del portainnesto.

La sua storia ha radici molto antiche ed infatti, secondo gli esperti, già gli antichi greci e romani la coltivavano gustandone i suoi frutti.

Sebbene sia una pianta molto resistente, essa può essere colpita da malattie che potrebbero comprometterne la sopravvivenza e la produttività. Per evitare che questo succeda o per sapere come intervenire semmai dovesse capitare, di seguito una breve, ma significativa guida sulle malattie che maggiormente colpiscono il pero.

LE MALATTIE DEL PERO CAUSATE DA FUNGHI: LA TICCHIOLATURA

La ticchiolatura è una delle malattie che maggiormente colpiscono il pero. 

La principale causa della sua comparsa è rappresentata da repentini cambi climatici e, in particolare, piogge eccessive e forti stati di umidità.

Sebbene sia provocata da diversi tipi di funghi i quali hanno svariati modi di agire, riconoscere questa malattia è comunque molto semplice in quanto i sintomi sono pressoché simili. L’unica cosa da fare è controllare le foglie. Queste, nello specifico, si riempiono di macchioline scure di forma tonda e il loro aspetto è vellutato per via del fatto che sono ricoperte di muffa.

Anche i frutti, quando vengono colpiti, assumono lo stesso aspetto delle foglie, ma in modo più grave. Le macchie, in questo caso, sembrano dei veri e propri fori.

Semmai si dovesse avere la sfortuna di incontrarla, l’unico modo per liberarsene è attraverso l’utilizzo di specifici fungicidi  a base di zolfo.

LE MALATTIE DEL PERO CAUSATE DA FUNGHI: LA MACULATURA BRUNA

La maculatura bruna è un’altra delle tante malattie che potrebbero colpire il pero. Essa colpisce le zone verdi della pianta distruggendo e facendo marcire i frutti.

La sua diffusione è davvero rapidissima e questo è uno degli aspetti che più di tutti preoccupa chi possiede un pero in quanto una delle sue conseguenze peggiori è la distruzione totale dell’intero raccolto.

La causa scatenante di questa malattia è rappresentata dalle tossine sprigionate dal fungo stemphylium vesicarium che attacca principalmente in situazioni in cui vi è un alto tasso di umidità e una scarsa ventilazione.

La malattia si manifesta prima con macchie marroni sulla parte più esterna delle foglie e poi sui frutti.

Anche in questo caso, per potersene liberare, è necessario affidarsi a specifici fungicidi.

LE MALATTIE DEL PERO CAUSATE DA FUNGHI: LA MONILIOSI

La moniliosi è una malattia che prende il nome dal fungo che la causa: la Monilia laxa o Monilia cinerea. Essa, a differenza delle altre, colpisce direttamente i frutti, ma può essere facilmente riconosciuta dalla struttura della pianta sulla quale cominciano a formarsi delle fessure che lasciano intravedere, addirittura, la parte lignea più interna.

La caratteristica principale di questa malattia è che essa colpisce piante che già si trovano in uno stato di sofferenza.

La prevenzione, quindi, in questi casi è fondamentale. Avere un pero in salute, infatti, abbasserà le probabilità di incorrere nella moniliosi.

È importante controllare con costanza i rami e, nell’eventualità, procedere con la potatura delle parti danneggiate.

Nel caso in cui ci si dovesse trovare a farci i conti, invece, l’unico modo per potersene liberare è affidarsi a specifici fungicidi.

LE MALATTIE DEL PERO CAUSATE DA FUNGHI: LA RUGGINE

La ruggine è una malattia che colpisce principalmente le piante situate in collina e in montagna soprattutto verso la fine della primavera.

Essa è causata dal fungo gymnosporangium sabinae il quale viene denominato a ”ciclo eteroico” in quanto non completa tutto il suo ciclo di vita esclusivamente sul pero, ma anche sul ginepro.

Quella della ruggine è una malattia molto comune e la si riconosce dalle macchie che si formano sulle foglie. Queste, nello specifico, sono gialle tendenti al marrone, nere nella parte centrale e con bordi irregolari. Con l’avanzare dell’infezione, le macchie subiscono un processo di rigonfiamento. È in questa fase che si formano le spore che continueranno il loro ciclo vitale sul ginepro.

Proprio perché il fungo portatore della malattia necessita di una doppia pianta per vivere, uno dei modi per preservare il pero dall’attacco è quello di collocarlo in una zona ad almeno 500 metri di distanza dal ginepro.

In caso di infezione già avvenuta, invece, è necessario potare la pianta andando ad eliminare tutte le parti colpite ed eventualmente ricorrere all’aiuto di fungicidi.

LE MALATTIE DEL PERO CAUSATE DA FUNGHI: L’OIDIO O MAL BIANCO

Quella dell’oidio, conosciuta anche come mal bianco, è delle malattie più comuni del pero.

Essa, causata dal fungo podosphaera leucotricha, è facilmente riconoscibile anche da chi non si intende di piante.

La malattia colpisce principalmente le foglie sulle quali si forma come una patina bianca polverosa.

Se non si interviene in tempo, però, il fungo colpisce anche i germogli e i frutti compromettendo totalmente l’intero raccolto.

L’oidio tende, generalmente, a presentarsi se vi è un clima mite e soprattutto umido. Collocare la pianta in luoghi belli caldi d’estate e caratterizzati da forti piogge d’inverno, quindi, è un modo per abbassare le probabilità di imbattersi in questa malattia.

Fondamentale è, nel caso in cui l’infezione sia già avvenuta, intervenire nel minor tempo possibile per cercare di debellarla. Essa, infatti, potrebbe, trasportata dal vento, infettare anche altre tipologie di piante arrecando dei danni davvero importanti.

Per eliminarla è necessario fare uso di prodotti a base di zolfo. Questi, nello specifico, devono essere distribuiti su tutta la chioma del pero. Se l’infezione è recente, eliminare le parti della pianta danneggiate aiuterà sicuramente a bloccarne la diffusione.

LE MALATTIE DEL PERO CAUSATE DA INSETTI: GLI AFIDI

Sebbene sia molto meno pericoloso di quello del melo in quanto difficilmente colpisce i frutti, è comunque un bene conoscerlo e prevenirne la comparsa.

Gli afidi adulti si presentano di un colore grigiastro e si stabiliscono in gruppi sui germogli deformandoli o sotto le foglie comportandone l’arricciamento e la conseguente caduta.

Un modo per eliminarli è attraverso l’utilizzo di specifici prodotti aficidi, ma è necessario che vi sia accertata la loro presenza almeno sul 5% della pianta prima di poter intervenire.

In caso di infezione recente, è sufficiente eliminare la parte colpita per evitarne l’espansione.

LE MALATTIE DEL PERO CAUSATE DA INSETTI: LA PSILLA

Le psille del pero sono degli insetti che, nutrendosi della sua linfa vitale, determina l’indebolimento e a volte anche la morte della pianta stessa.

Il suo colore varia di stagione in stagione. Mentre in inverno sfoggia delle ali trasparenti in estate, invece, i suoi colori variano dall’arancione al marroncino chiaro fino ad addirittura al blu.

Sebbene si tratti di un esserino davvero piccolo dalle dimensioni di circa 3 millimetri, i danni che può provocare possono essere davvero irreparabili.

In primavera vengono deposte le uova e mentre i piccoli attaccano i germogli, gli adulti si occupaneranno di foglie e frutti causando un indebolimento dell’intera pianta.

Per evitare che compaiano, la prevenzione oltre che un costante controllo della pianta risulta fondamentale.

In caso di infezione già avvenuta, invece, si può decidere di potare le parti danneggiate e distribuire su tutta la chioma una soluzione di acqua, sali di potassio e acidi grassi.

LE MALATTIE DEL PERO CAUSATE DA INSETTI: LA COCCINIGLIA

Quando si parla di Cocciniglia in Italia, sicuramente si sta facendo riferimento a quella di S. Josè in quanto è quella maggiormente diffusa.

Si tratta di un insetto davvero pericoloso soprattutto per via del fatto che, per la maggior parte della sua vita, rimane protetto da un follicolo che, ad oggi, risulta essere impermeabile anche ai migliori e ai più potenti prodotti chimici presenti sul mercato.

Questo insetto tende a vivere in gruppi e attacca qualsiasi parte della pianta, dai rami alle foglie ai frutti. La sua presenza è facile da individuare. Essa coincide, infatti, con la comparsa di macchie dal colore rossastro con al centro un puntino grigio.

Proprio perché eliminarla risulta davvero difficile, la prevenzione è davvero fondamentale. Attuare un controllo costante e periodico, irrigare la pianta quanto basta e, laddove necessario, eliminare le parti sofferenti o danneggiate, sicuramente limiterà le probabilità che quest’insetto si presenti.

Nel caso di infezione già avvenuta, se questa è recente, si può provare ad utilizzare il sapone di Marsiglia diluito o prodotti a base di olio bianco.

LE MALATTIE DEL PERO CAUSATE DA INSETTI: IL RODILEGNO

Sebbene ne esistano anche di rossi, i rodilegno maggiormente diffusi sono gialli e conosciuti anche come ”falene leopardi”.

Da adulti, questi animaletti, si presentano grandi all’incirca 70 millimetri per le femmine e 40 per i maschi. Le loro ali, invece, sono bianche con chiazze nere.

Sono le larve, però, ad essere le responsabili dei danni più grossi. Queste, infatti, corrodono il tronco dell’albero formando dei lunghi tunnel al suo interno e causando, irrimediabilmente, l’indebolimento dell’intera pianta.

Eliminarle non è affatto semplice. Ci sono, comunque, due modi per farlo. Il primo è attraverso l’utilizzo di una soluzione di solfuro di carbonio. Il secondo, invece, e forse anche quello maggiormente efficace, è l’inserimento di un fil di ferro attraverso i tunnel da loro formati precedentemente.

Per essere sicuri di ottenere un miglior risultato e anche in tempi più brevi, si può decidere di utilizzare anche entrambe le metodologie.

La prevenzione, comunque, resta sempre la migliore delle soluzioni. Applicando, ad esempio, delle trappole sessuali tutte intorno alla pianta, è possibile catturare gli esemplari maschi evitando, di conseguenza, la fecondazione delle uova ed eliminando il problema alla fonte.