ITEA VIRGINICA (VAR. LOVE CHILD)

14,90

Vaso 3,5 lt / H 30-50 cm

LOVE CHILD: Varietà a portamento compatto e arrotondato che raggiunge 1,5 mt di altezza e che richiede poca manutenzione in termini di potatura per il mantenimento della forma. Fioritura generosa ed elegante a tarda primavera caratterizzata da pendenti racemi bianchi lunghi fino a 20 cm molto profumati e molto apprezzati anche dagli impollinatori. Foglie dal colore verde brillante sino all’autunno quando invece virano in una tonalità rosso bordeaux conferendo all’arbusto un pregevole effetto ornamentale. Tollera molteplici substrati ma preferisce un pH acido e un terreno fresco ed umido oltre ad un’esposizione di pieno sole o di mezz’ombra.

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Descrizione

LA PIANTA DI ITEA VIRGINICA

Piccolo arbusto da fiore che raggiunge un’altezza massima di 2 metri e 1,5 metri di larghezza che si sviluppa principalmente nelle zone boschive e ai margini delle zone umide. L’Itea Virginica è una pianta decidua originaria degli Stati Uniti e ampiamente apprezzata per le sue infiorescenze profumate. Il nome Itea deriva dalla parola greca salice, proprio in riferimento alla somiglianza che lega i grappoli di fiori di questa pianta con il portamento piangente appunto dei salici.

In virtù della sua origine, anche nota con il nome di salice della Virginia, l’Itea Virginica è un membro della famiglia delle Iteaceae, pertanto sviluppa foglie dalla forma ellittica e oblunga, seghettate e di un colore verde scuro che, in autunno si trasforma in una tonalità rosso fuoco.

Per quanto riguarda la fioritura, questa presenta piccoli fiori bianchi riuniti in racemi lunghi fino a 20 cm in grado di sprigionare un profumo intenso, i quali, all’inizio dell’estate, coprono l’intero arbusto.

LA COLTIVAZIONE DELL’ITEA VIRGINICA

L’Itea Virginica, pianta in grado di sprigionare aromi intensi e, allo stesso tempo, di attribuire un tocco di personalità al proprio giardino. Coltivare questa pianta originaria degli Stati Uniti non implica particolari attività o specifiche competenze, tuttavia è necessario conoscere alcuni aspetti in grado di favorire uno sviluppo sano e, allo stesso tempo, rigoglioso. Tra questi rientra, senza ombra di dubbio, quello riguardante il terreno. Come membro della famiglia delle Iteaceae, questa pianta necessita di precise attenzioni in merito alle caratteristiche del terreno, al clima e alla messa a dimora.

Prima di acquistare la propria pianta di Itea Virginica occorre, quindi, sapere che questa cresce in prevalenza nelle zone umide, nelle paludi, lungo i greti dei torrenti e dei laghi o nelle pianure alluvionali. 

A ogni modo, piante di questo tipo possono prosperare in un’ampia varietà di tipi di terreno e pH, prediligendo sempre però quelli umidi e a pH acido.

IL CLIMA IDEALE PER L’ITEA VIRGINICA

A influire in modo significativo sulla crescita delle piante di Itea Virginica è anche il clima. Queste piante prediligono un clima temperato, ma sopravvivono senza problemi a temperature estremamente rigide, come quelle che caratterizzano la stagione invernale riuscendo a sopportare temperature fino a -15°C. 

L’ESPOSIZIONE IDEALE PER L’ITEA VIRGINICA

Un altro aspetto da considerare quando si pianta un’esemplare di Itea Virginca è l’esposizione al sole. Al fine di ottenere un perfetto sviluppo, il consiglio è quello di posizionare la pianta in un sito soleggiato, in maniera tale da permetterle di ricevere almeno 6 ore di sole al giorno.

Tuttavia, la grande versatilità che contraddistingue questa pianta le permette di adattarsi anche a condizioni più ombreggiate. All’ombra, quest’ultima può svilupparsi ma non fiorirà in modo prolifico e i colori del fogliame non saranno vivaci come quelli degli esemplari coltivati in zone più soleggiate.

IL TERRENO IDEALE PER L’ITEA VIRGINICA

Per quanto riguarda il terreno, gli esemplari di Itea Virginica prediligono un terreno umido e ben drenato. Nonostante questi vengano prevalentemente considerati arbusti appartenenti a zone umide, l’Itea Virginica prospera anche in condizioni di umidità non elevata e, oltretutto, ha la capacità di tollerare condizioni di siccità. 

A ogni modo, per assicurasi una crescita ottimale della pianta, basterà ricordarsi di irrigare a dovere il terreno, in quanto la capacità di resistere alla siccità si sviluppata solamente dopo che la pianta risulterà a tutti gli effetti stabilità all’interno del terreno.

Inoltre, è necessario ricordare che i terreni alcalini possono provocare, a causa della mancanza di ferro, un cambio di colore del fogliame, in questo caso giallastro. Un pH acido del terreno riuscirà a prevenire ed evitare questa carenza.

MESSA A DIMORA DELL’ITEA VIRGINICA

Piantare un esemplare di Itea Virginica è molto semplice, in quanto quest’operazione non si discosta dalla normale messa a dimora di qualsiasi altra pianta. In tal senso, infatti, è necessario solamente scavare una buca che sia il doppio della dimensione della zolla, inserire materiale drenante sul fondo e riempire la buca con terriccio a pH acido. Gli esemplari di Itea Virginica possono essere piantati anche in isolamento o in bordura, ma è necessario sapere che, in qualunque modo avvenga la messa a dimora della pianta, quest’ultima potrebbe trarre giovamento da una concimazione del terreno.

CURA E MANUTENZIONE DELL’ITEA VIRGINICA

Proprio come avviene per la messa a dimora, anche la coltivazione dell’Itea Virginica non necessita di particolari sforzi nè di competenze specifiche. Una volta inserita all’interno di un terreno umido e preferibilmente ben drenato, la pianta si svilupperà in modo quasi autonomo.

A ogni modo, per garantire una crescita perfetta, occorrerà solamente procedere a delle periodiche concimazioni e alla potatura, la quale dovrà avvenire preferibilmente dopo la fioritura.

IRRIGAZIONE DELL’ITEA VIRGINICA

La corretta irrigazione rappresenta uno degli aspetti di maggiore importanza quando si coltiva una pianta come l’Itea Virginica. Questo arbusto possiede la capacità di assorbire una certa quantità di acqua in eccesso, pertanto il consiglio è quello di annaffiare, anche in modo eccessivo, questa pianta, assicurandosi sempre però che ci sia un buon drenaggio in quanto ristagni idrici potrebbero causare marciumi radicali. Per mantenere il terreno fresco ed umido durante la bella stagione è consigliabile effettuare una pacciamatura alla base della pianta.

CONCIMAZIONE DELL’ITEA VIRGINICA

Per favorire la crescita di una pianta rigogliosa è necessario integrare, alla già citata irrigazione, anche una corretta concimazione. 

La raccomandazione è quella di utilizzare fertilizzanti organici durante la stagione autunnale per assicurarsi un’ottimale nutrizione della pianta a ripresa vegetativa.

Ugualmente utile potrebbe essere l’uso di un fertilizzante granulare a lenta cessione da fornire in primavera, la cui distribuzione intorno alla pianta potrà garantire una fioritura ottimale.

PRINCIPALI MALATTIE DELL’ITEA VIRGINICA

Fortunatamente, nessuno insetto o malattia provoca gravi danni alla pianta, tuttavia non di rado gli esemplari di Itea Virginica sono soggetti a disturbi fisiologici. Tra queste, quella di maggiore rilevanza è rappresentata, senza ombra di dubbio, da un pH eccessivo nel terreno, il quale potrebbe essere causa di un alteramento nel colore delle foglie.

Nonostante la presenza di un terreno eccessivamente alcalino potrebbe risultare dannosa per la crescita della pianta, tale problematica può essere facilmente risolta usufruendo dello zolfo pellettato, sostanza in grado di ridurre il pH.

COLTIVAZIONE IN VASO DELL’ITEA VIRGINICA

La coltivazione dell’Itea Virginica può avvenire anche in vaso. In questo caso, però, risulta ancor più importante assicurare alla pianta una perfetta e costante irrigazione oltre che concimazione. Ovviamente, qualora si optasse per questo tipo di coltivazione, risulterebbe necessario scegliere un vaso in grado di accogliere senza fatica la pianta e lo sviluppo delle radici che sarà da adattare nel corso del tempo a seconda dello sviluppo della pianta. 

Per quanto riguarda l’irrigazione questa dovrà essere effettuata ogni 2-3 settimane durante i normali mesi dell’anno, mentre durante l’estate, la frequenza dovrà essere incrementata ad almeno una volta a settimana. L’irrigazione varierà ovviamente in base all’andamento delle temperature durante la bella stagione e da eventuali precipitazioni.

POTATURA DELL’ITEA VIRGINICA

Questa pianta fiorisce in primavera inoltrata, più precisamente a cavallo tra i mesi di maggio e giugno. La potatura dovrebbe, quindi, avvenire i giorni immediatamente successivi alla fioritura, ovviamente mediante l’uso di strumenti adeguati.

Il procedimento è abbastanza semplice: si inizia rimuovendo gli eventuali rami morti, malati o spezzati dalla base. A questo punto, è possibile tagliare un terzo dei rami più vecchi della pianta, in maniera tale da incoraggiare la crescita di nuovi rami, più sani e vigorosi. Tale processo assume la denominazione di potatura di rinnovo e, nonostante non rappresenti una procedura obbligatoria, se effettuata con cadenza triennale è in grado di garantire notevole giovamento alla pianta, soprattutto se questa fosse un arbusto deciduo.

FIORITURA DELL’ITEA VIRGINICA

Solitamente è durante il mese di giugno che gli eleganti e profumati fiori bianchi che caratterizzano l’Itea Virginica compaiono sui rami di questa pianta. Questi durano per quasi 3 settimane e sopportando anche le temperature elevate che contraddistinguono la stagione estiva. 

fiori bianchi riuniti in racemi lunghi fino a 20 cm si sviluppano in racemi sugli steli prodotti l’anno precedente e conferiscono all’arbusto un portamento “piangente” molto elegante. 

PROPRIETÀ E UTILIZZI DELL’ITEA VIRGINICA

A differenza di molti altri arbusti, l’Itea Virginica non è conosciuta per particolari proprietà e utilizzi. Questa, infatti, viene principalmente utilizzata come pianta decorativa. Proprio la grande appariscenza della fioritura, il fogliame colorato nella stagione autunnale e le dimensioni ridotte, rendono questa pianta uno degli arbusti preferiti da utilizzare come arbusto da bordura o anche come esemplare isolato.

CURIOSITÀ SULL’ITEA VIRGINICA

Nonostante questa pianta sia originaria dell’America settentrionale, questo nome le fu attribuito per la prima volta dal botanico di origine svedese Carl Linnaeus, il quale, durante la seconda metà del diciottesimo secolo, decise di conferire a questa specie una denominazione che faceva riferimento alle sue infiorescenze pendule simili al portamento dei salici. 

Vi è, però, un’altra storia, la quale spiega per quale ragione, talvolta, questa pianta viene anche chiamata Virginia Willow. Questa denominazione è un omaggio alla zona in cui l’esploratore John Bartram scoprì questa pianta.

Informazioni aggiuntive

Peso 3 kg
Dimensioni 20 × 20 × 190 cm

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